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Antonio Iovane
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La seduta spiritica Copertina flessibile – 11 marzo 2021

di Antonio Iovane (Autore)
4,1 su 5 stelle 101 voti
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È il 2 aprile del 1978. In una villa vicino a Bologna alcuni professori si riuniscono insieme alle loro famiglie per trascorrere una domenica spensierata e qualcuno, per passare il tempo, propone di fare una seduta spiritica per trovare Aldo Moro, da diciassette giorni nelle mani delle Brigate Rosse. E gli spiriti rispondono, offrendo gli indizi per individuare il principale covo delle BR. Ma cosa accadde quel pomeriggio? Davvero un piattino da caffè capovolto si mosse da solo tra le lettere dell'alfabeto disegnate su un foglio di carta formando la parola Gradoli? Per indagare su questa storia assurda Antonio Iovane ha messo in ordine, uno dietro l'altro, fatti e testimonianze. Mescolando finzione e reportage, interviste, memorie e autobiografia, ha trasformato in azione tutto quello che è stato raccontato dai protagonisti della seduta spiritica. È una ricostruzione indiziaria, un racconto inchiesta che mette in rilievo gli equivoci e le circostanze ambigue di questa storia. L'Italia è un paese senza verità, se manca la verità si può solo cercare di formulare gli enigmi irrisolti nella maniera più corretta. Ma, come diceva Sciascia che apre e chiude questa indagine, i fatti della vita, una volta scritti, diventano più complessi e oscuri.
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  1. Lunghezza stampa
    176 pagine
  2. Lingua
    Italiano
  3. Editore
    Minimum Fax
  4. Data di pubblicazione
    11 marzo 2021
  5. Dimensioni
    17.6 x 2.5 x 26.1 cm
  6. ISBN-10
    8833892344
  7. ISBN-13
    978-8833892344
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  • Editore ‏ : ‎ Minimum Fax
  • Data di pubblicazione ‏ : ‎ 11 marzo 2021
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Lunghezza stampa ‏ : ‎ 176 pagine
  • ISBN-10 ‏ : ‎ 8833892344
  • ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8833892344
  • Peso articolo ‏ : ‎ 250 g
  • Dimensioni ‏ : ‎ 17.6 x 2.5 x 26.1 cm
  • Recensioni dei clienti:
    4,1 su 5 stelle 101 voti

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Antonio Iovane

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I clienti dicono

I lettori affermano che il libro è interessante, intrigante e intellettualmente stimolante. Lo descrivono come appassionato e dettagliato nel raccontare le vicende della fantomatica seduta spiritica. Inoltre, apprezzano la documentata ricerca di ogni particolare, le testimonianze e le dichiarazioni dell'autore.

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ContenutoDettagliato
9 clienti menzionano “Contenuto”9 positive0 negative

I clienti affermano che il libro è interessante, intrigante e intellettualmente stimolante. Lo trovano appassionato e dettagliato nel raccontare le vicende dell'affaire Moro dal punto di vista di un giornalista serio e concreto.

"Bel libro che spiega molto bene le vicende della fantomatica seduta spiritica e più in generale il dopo sequestro di Aldo moro." Visualizza altro

"...Il libro è scritto bene, è intellettualmente stimolante e si apre e si chiude nel nome di Leonardo Sciascia che è stato uno dei pochissimi a..." Visualizza altro

"Molto interessante." Visualizza altro

"...Un libro intrigante e affascinante che ho consumato in un solo pomeriggio e che consiglierei a tutti." Visualizza altro

3 clienti menzionano “Dettagliato”3 positive0 negative

I clienti affermano che il libro è dettagliato, documentato e passa al microscopio fatti e dichiarazioni.

"...da un lato il verosimile ha scalzato il vero, nel libro sono contenute testimonianze, citazioni, ipotesi che ricostruiscono e raccontano una storia..." Visualizza altro

"Un libro che ci racconta in maniera appassionata e dettagliata uno dei momenti più complicati della Repubblica...." Visualizza altro

"Complimenti ad Antonio Iovane per l'analitica, documentata ricerca di ogni particolare che potesse mettere in evidenza l'artificiosità e la malafede..." Visualizza altro

Recensioni migliori da Italia

  • Fabrizio piselli
    5,0 su 5 stelle Coinvolgente
    Recensito in Italia il 7 giugno 2024
    Formato: Copertina flessibileAcquisto verificato
    Bel libro che spiega molto bene le vicende della fantomatica seduta spiritica e più in generale il dopo sequestro di Aldo moro.
    Utile
     Segnala
  • Domitilla Levante
    4,0 su 5 stelle Manca qualcosa, che cosa?
    Recensito in Italia il 29 maggio 2024
    Formato: Copertina flessibileAcquisto verificato
    Avevo forte desiderio di comprensione di questo aspetto del sequestro Moro. Purtroppo, nonostante sia encomiabile lo sforzo dell'autore nel reperire testimonianze, rimane un'opera che lascia l'amaro in bocca.
    Le parti inventate sono un po' fuori luogo, a tratti sforzate. Se non si conoscono già luoghi, fatti e personaggi diventa impossibile capire le situazioni e tenere a mente chi ha fatto o detto cosa.
    Il volume riesce bene nel trasmettere tutto il contesto marcio in cui si svolge la scena politica italiana, come riesce bene nel far piangere il lettore quando si citano estratti delle lettere di Moro.
    Però, se c'è bisogno di comprensione reale dei fatti, essa viene a mancare.
    Una persona l'ha trovato utile
    Utile
     Segnala
  • Vincenzo
    5,0 su 5 stelle UN LIBRO INTELLETUALMENTE INTRIGRANTE
    Recensito in Italia il 31 marzo 2021
    Formato: Copertina flessibileAcquisto verificato
    ANTONIO IOVANE
    LA SEDUTA SPIRITICA
    Romanzo
    Minimum fax 2021

    Il libro - nella forma del romanzo d’inchiesta - racconta una storia assurda accaduta il 2 aprile 1978 quando alcuni professori universitari - tra i quali Romano Prodi - si riunirono attorno ad un tavolo per evocare gli spiriti di Don Luigi Sturzo e Giorgio La Pira affinché indicassero la prigione di Aldo Moro, rapito il 16 marzo 1978 dalla Brigate Rosse. Il libro è il racconto di quel giorno e di tutto quello che ne seguì sebbene alcune scene, dialoghi e situazioni sono state riscritte con l’aiuto della immaginazione. Se da un lato il verosimile ha scalzato il vero, nel libro sono contenute testimonianze, citazioni, ipotesi che ricostruiscono e raccontano una storia assurda, ovvero contraria all’evidenza, alla ragione ed al buon senso. Il libro è scritto bene, è intellettualmente stimolante e si apre e si chiude nel nome di Leonardo Sciascia che è stato uno dei pochissimi a comprendere la vicenda umana di Aldo Moro e ad avvicinarsi alla sua tragica fine con quella “pietas” che questo paese sembra aver lasciato per strada. Antonio Iovane ha il merito di aver puntato il dito contro la paura di molti “nel ficcare il naso nell’Affaire Moro” e spiegata la trasversalità della vicenda stessa che collegava - e collega - mondi apparentemente distanti. Da leggere con spirito critico e ricordare che Romano Prodi - artefice della seduta spiritica - sarebbe diventato Primo Ministro della Repubblica Italiana, sancendo una volta per tutte che questo nostro “amato” paese è un paese assurdo.
    3 persone l'hanno trovato utile
    Utile
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  • Rachele
    3,0 su 5 stelle Visto che di realtà si tratta è tutto però surreale.
    Recensito in Italia il 17 maggio 2021
    Formato: Copertina flessibileAcquisto verificato
    Molto interessante.
    Utile
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  • Angela Guerrini
    5,0 su 5 stelle Un libro che consiglierei a tutti
    Recensito in Italia il 13 maggio 2021
    Formato: Copertina flessibileAcquisto verificato
    Una storia assurda quella accaduta 43 anni fa che si rifà a un dramma che tutti noi, soprattutto i meno giovani che l’hanno vissuto in prima persona, ricordano con angoscia.
    Iovane ci ripropone quel clima di inquietante attesa con l’abilità e lo sguardo obiettivo del giornalista e la partecipazione accorata mediata dai grandi intellettuali dell’epoca. Sciascia , Calvino, Montale.
    Mi ha soprattutto colpito l’episodio assurdo della seduta spiritica che viene raccontato nei particolari, immaginati ma assolutamente realistici , come una serata tra amici dove la contrapposizione tra un’ atmosfera di tranquilla banalità e l’assurdità di quanto viene compiuto è messo sapientemente in luce dall’autore.
    Un libro intrigante e affascinante che ho consumato in un solo pomeriggio e che consiglierei a tutti.
    Utile
     Segnala
  • Comneno
    4,0 su 5 stelle Moro, punto di svolta della guerra fredda in Italia.
    Recensito in Italia il 30 gennaio 2022
    Formato: Copertina flessibile
    Il sequestro Moro porta con sé una serie di domande che non hanno mai ottenuto risposta. “Dove sono finite le bobine e gli scritti originali di Moro? E dove le borse che erano nella sua auto e che i brigatisti lasciarono lì? Quali segreti aveva rivelato, Moro, alle BR? Perché, dopo che le BR lasciarono intendere di avere appreso importanti segreti di Stato, lo sforzo per ritrovare Moro diminuì sensibilmente? Perché, nonostante molte indicazioni convergessero, non si approfondirono le ricerche in via Gradoli 96? Chi è stata la fonte dei professori bolognesi? Perché il 18 aprile, quando il covo di via Gradoli fu scoperto, si fece di tutto per informare prima la stampa, bruciando così la base, anziché aspettare e tendere un agguato ai brigatisti? C’erano solo le Brigate Rosse, sul luogo della strage? E perché avevano deciso di indossare le stesse divise dell’Alitalia? Forse perché non tutti si conoscevano tra loro e dovevano riconoscersi? E chi erano gli elementi esterni? E infine, domanda delle domande: perché Moro non è stato salvato?”

    L’autore non ha la velleità di ripercorrere il sequestro Moro, ma solo di far luce, per quanto possibile, sul mistero della seduta spiritica del 2 aprile 1978. Tra finzione, verità, e mera ricostruzione dei fatti, viene fuori qualche spunto interessante, ma che non avrà mai la conferma della storia. Cossiga disse che “In un altro paese avrebbero chiuso Prodi in una stanza sigillata fino a quando non sputava il nome dell’informatore” ma in seguito lo giustificò dicendo che “Se Prodi scoprisse la fonte, non so quanto camperebbe ancora”. Quindi una storia di segreti, spie, malavita e terroristi, massoneria. “Cosa Nostra, banda della Magliana, ’ndrangheta, Sismi, tutti sapevano che bisognava cercare in via Gradoli 96.”

    I Professori riuniti quel pomeriggio erano i collettori di informazioni che avrebbero cambiato il corso della storia italiana. Ma da parte di chi? Chi aveva fornito loro tali informazioni e perché? Nell’appartamento di Via Gradoli erano transitati Adriana Faranda e Valerio Morucci, due tra i rapitori di Moro, quando erano in Potere Operaio. I due brigatisti “erano contrari alla condanna a morte di Moro e potrebbero essersi adoperati per mandare all’aria l’esecuzione. Se il covo di via Gradoli fosse stato scoperto in tempo, si sarebbe potuti arrivare a Mario Borghi, alias Mario Moretti, che ne aveva fatto la sua base operativa ed era dove la Balzerani viveva”. Si è sempre detto che “Moro vivo avrebbe fatto più danni di Moro morto. Salvando Moro avrebbe messo in moto un meccanismo di disgregazione del potere politico dell’epoca che Moro uscito vivo dalla prigione avrebbe realizzato”. L’autore avanza che il covo andava bruciato dagli stessi brigatisti quindi l’informazione Gradoli; unita a Viterbo, VT, Bolsena, non aveva lo scopo di allarmare la polizia, ma le stesse Brigate Rosse.

    L’autore ricorda anche molto acutamente che l’utilizzo di medium venne spesso utilizzato dagli americani per la risoluzione di diversi crimini. Infatti “Il sensitivo può essere utilizzato per far filtrare informazioni per la polizia. Attribuendo l’informazione a una fonte paranormale, la polizia può sfruttare l’informatore senza tradirlo. Lo stesso procedimento potrebbe essere adoperato quando l’informazione viene ottenuta tramite metodi illegali, per esempio una intercettazione telefonica non autorizzata”. Quindi nulla di nuovo sotto il sole.

    Certo che da quella seduta spiritica il Prof Prodi ne ha fatta di strada.

    Pubblicazione interessante, documentata, che si legge in poche ore.
    Utile
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  • Lucio Imola
    5,0 su 5 stelle Un altro testo di grande spessore
    Recensito in Italia il 24 giugno 2021
    Formato: Copertina flessibileAcquisto verificato
    Molto ben scritto, è un omaggio alla verità storica della destabilizzazione terroristica. Subito dopo la strage di Milano, piazza Fontana 1969, comparve la controinchiesta "La strage di stato", ancor oggi reperibile grazie alle ristampe. Nei decenni successivi il titolo, allora temerario, è divenuto perfettamente attinente alle verità processuali di questa ed altre stragi, in particolare Bologna 1980: il processo tuttora in corso sui mandanti sta svelando come il covo di via Gradoli del caso Moro fosse proprietà dei servizi segreti.
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